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"LA TORRE NERA" - LE LOCATION DI NEW YORK CHE VEDREMO NEL FILM

Il 10 Agosto arriva al cinema "La Torre Nera", film ispirato all'omonima serie di libri di Stephen King. Ecco le location del film a New York. Manca veramente pochissimo all'arrivo nelle sale italiane dell'ennesima trasposizione cinematografica di un capolavoro di Stephen King . Questa volta si tratta di " La Torre Nera ", film che vedrà Matthew McConaughey ed Idris Elba cimentarsi con le avventure horror tratti dall'omonima serie di romanzi. (Credits Columbia Pictures) Quindi, oltre al remake di " IT ", un altro grande appuntamento al cinema per i fan di Stephen King e, per quanto riguarda " La Torre Nera ", un altro grande adattamento dopo la serie di fumetti Marvel ad essa dedicata.  Nel dettaglio, vediamo quali sono le location newyorkesi scelte dal regista Nicolaj Arcel per riproporre l'opera forse più importante di Stephen King : Incrocio tra la 27th St and Madison Ave, NYC. Le riprese so

"GLI AMMUTINATI DEL BOUNTY" E LA POLINESIA FRANCESE

Viaggio cineturistico in Polinesia Francese, l'arcipelago teatro sia dei fatti storici legati all'ammutinamento del Bounty, che location delle tre più famose pellicole ad esso ispirate, "La Tragedia del Bounty", "Gli Ammutinati del Bounty" e "Il Bounty".


Una scena del film "Mutiny on the Bounty" girata alla Cook's Bay di Moorea a confronto con la location reale


L'ammutinamento del Bounty

Il 23 Dicembre 1787, il vascello inglese Bounty lascia l'Inghilterra per raggiungere Tahiti. La missione è quella di recuperare piante dell'albero del pane da portare alle colonie inglesi nei Caraibi, dove gli schiavi ne avrebbero usato i frutti come sostentamento. 

Il viaggio previsto dal Capitano del vascello, William Bligh, prevede di raggiungere la Polinesia viaggiando verso Ovest. In realtà, a causa delle pessime condizioni meteorologiche e dopo 31 giorni di vani tentativi, l'idea di doppiare Capo Horn viene abbandonata. Il Bounty cambia così direzione, raggiungendo Tahiti viaggiando verso Est

In rosso la rotta del Bounty, in giallo la rotta del Bounty dopo l'ammutinamento e in verde il percorso 
della scialuppa di Bligh dopo l'ammutinamento (Credits Wikipedia)

Una volta raggiunta Tahiti, il Capitano Bligh raggiunge un accordo con la regina dell'isola per prendere le piante, ma a causa dei ritardi accumulati in mare la stagione fruttifera è ormai terminata e bisognerà attendere. In totale, l'equipaggio del Bounty resta bloccato a Tahiti per dieci mesi.

Una volta ottenuto il carico e ripartiti dall'isola, un po' per la non rosea prospettiva di un altro estenuante viaggio in mare, un po' per il ricordo della gentilezza e promiscuità delle donne polinesiane, parte dell'equipaggio decide di ammutinarsi al suo Capitano. E' il 28 Aprile 1789 e il secondo ufficiale, Fletcher Christian, coadiuvato dal Guardiamarina Peter Heywood, abbandona Bligh e alcuni dei suoi fedelissimi su una scialuppa in balia dell'oceano.

Il rimanente equipaggio del Bounty, dopo aver cominciato a costruire Fort George sull'isola di Tubuai, si divide a sua volta. Una parte degli uomini, tra cui Peter Heywood, rimane a Tahiti, dove nel 1791 viene raggiunta e arrestata dalle autorità inglesi. Fletcher Christian, invece, guida i suoi ammutinati all'Isola di Pitcairn, dove si instaura un fragile equilibrio fra inglesi ed indigeni. 

L'idillio dura fino a quando uno degli ammutinati, McCoy, inventa un liquore potentissimo, che ben presto provoca dissidia e contrasti, portando alla prematura morte di quasi tutti gli ex-marinai. 
Solo un certo John Adams sopravvive. Egli, ritrovatosi solo alla guida di una colonia di indigeni di cui si guadagna il rispetto, rispolvera una Bibbia e comincia ad educare i polinesiani, creando una solida comunità religiosa patriarcale

E il Capitano Bligh? Nonostante gli ammutinati lo avessero destinato a morte certa, egli riuscì incredibilmente a percorrere circa 6700Km in 47 giorni di navigazione su una barca scoperta (record ancora imbattuto), a raggiungere l'isola di Timor e a rientrare in patria. Venne poi nominato Governatore del New South Wales (Australia), dove subì un'altra insurrezione, la Rum Rebellion
Ma questa, è un'altra storia...

Il monolito di Point Venus, Tahiti, luogo di sbarco
della ciurma del Bounty.

La Tragedia del Bounty (1935)

La prima importante trasposizione cinematografica delle vicende del Bounty risale al 1935, quando uscì "Mutiny on the Bounty" ("La Tragedia del Bounty" in italiano) del regista Frank Lloyd
A quell'epoca non vi erano le possibilità di oggi e spostare attori, crew ed attrezzature dall'altra parte del mondo rispetto agli Studios non era considerato fattibile. 

Frank Lloyd la pensava, però, diversamente

L'isola di Tahiti venne ricreata sull'Isola di Santa Catalina, in California, ma il regista insistette comunque per andare in Polinesia a registare materiale per le esterne. Dovette addirittura tornarci due volte, perchè il materiale del primo viaggio venne immagazzinato male e andò distrutto. 
In totale vennero spostate centinaia di tonnellate di materiale dalla California a Papeete e le riprese nel Sud del Pacifico impiegarono ottantotto giorni.

La pellicola vinse l'Oscar per il Miglior Film e ricevette altre sette candidature. 

A causa del tempo intercorso e della qualità dei film dell'epoca, non sono molte le location identificabili. Si riconosce in alcune scene la Matavai Bay di Tahiti. Questa baia è la stessa in cui attraccò Samuel Wallis, primo europeo a scoprire e raggiungere l'isola nel 1767.

(Credits MGM)

(Credits MGM)


Gli Ammutinati del Bounty (1962)

Il secondo "Mutiny on the Bounty", tradotto in italiano come "Gli Ammutinati del Bounty" è il film che più di tutti utilizza le location polinesiane. Marlon Brando, che interpretava il capo degli ammutinati Fletcher Christian, era innamorato di Tahiti: durante le riprese del film conobbe e sposò in terze nozze l'attrice polinesiana Tarita Teriipia, comprò l'isola di Tetiaroa e ci visse con lei fino al 1972. Coincidenza vuole che anche la sua seconda moglie, Movita Castaneda, avesse interpretato una polinesiana in "La Tragedia del Bounty".

Le principali location per questo film sono state le isole di Moorea, Tahiti e Bora Bora.


Sull'isola di Moorea venne utilizzata come location la Cook's Bay, la baia di Cook: questa insenatura venne chiamata così in onore del Capitano James Cook che arrivò in Polinesia nel 1769 (solo due anni dopo la scoperta di Tahiti da parte di Samuel Wallis).

(Credits MGM)


(Credits MGM)

La location reale

L'isola di Moorea, con le baie di Cook (sinistra) e Opunohu (destra) (Credits beatifulholidays.com)


Come per "La Tragedia del Bounty", a Tahiti venne utilizzata la Matavai Bay per girare moltissime scene 


(Credits MGM)


Massiccia è la mitologia legata alla produzione de "Gli Ammutinati del Bounty", ma ogni racconto ha sempre un unico protagonista: Marlon Brando. Dall'assistente personale assegnatogli forzatamente per evitare troppa promiscuità in un'isola in cui le malattie veneree avevano diffusione quasi epidemica, all'aumento di peso che costrinse i sarti ad aggiustamenti quotidiani dei suoi abiti, ai soldi spesi dalla MGM per spostare i set più vicino alla sua villa, fino ai numerosi litigi con i suoi coprotagonisti (si dice che Brando avesse recitato alcune scene con del cotone nelle orecchie per non sentire la voce fastidiosa di Trevor Howard)

(Credits MGM)


Ultima, in ordine di tempo, delle rappresentazioni cinematografiche a proposito degli ammutinati del Bounty è "The Bounty" ("Il Bounty"), film del 1984 con Anthony Hopkins nei panni di William Bligh e Mel Gibson in quelli di Fletcher Christian.
Questo film si differenzia dai precedenti per il focus incentrato sul Capitano Bligh, mentre nei precedenti questi veniva sempre messo in ombra dalla figura ribelle di Christian.
Dopo un primo approccio della Warner Bros, il film venne prodotto da Dino de Laurentiis e fu uno dei primi successi della neonata Dino De Laurentiis Company con sede a Wilmington NC.


Per questa produzione sono stati usati alcuni degli scenari già proposti da "Mutiny of the Bounty" del 1962, come la Cook's Bay dell'isola di Moorea:

(Credits MGM)

Anche per questo film venne utilizzata come location la Matavai Bay di Tahiti. Qui infatti vennero ambientate la scena dell'arrivo del Bounty e dello sbarco della ciurma.

(Credits MGM)


La ricostruzione del Bounty realizzata per il film divenne un'attrazione turistica vagante, con numerosi attracchi anche in porti europei. Fu purtroppo distrutta dall'uragano Sandy nel 2012 mentre era ormeggiata sulla costa della Florida.

La ricostruzione del Bounty affondata dall'uragano Sandy nel 2012 (credits IlPost.it)


Mel Gibson non ebbe vita facile durante le riprese polinesiane de "Il Bounty": la produzione fu più lunga del previsto a causa del cattivo tempo e la vita noiosa dell'isola non si sposò bene con l'arrembante alcoolismo dell'attore. Alcune scene furono girate riprendendo la sua faccia solo di profilo per via dei segni di una rissa da bar ben visibili sull'altro lato.

Mel Gibson ed Anthony Hopkins in una scena del film (Credits MGM)

Ecco quindi la mappa delle location polinesiane approfondite per i tre film:



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